SIB: “Sarebbe un ‘sonoro’ schiaffo agli imprenditori balneari e al Paese salvare dalla Bolkestein solo i Circoli sportivi”

La Spezia, 24 ottobre 2024 – “Il Governo e il Parlamento, con il beneplacito della Commissione europea, sarebbero orientati a escludere dall’applicazione della Direttiva Bolkestein i Circoli sportivi e, per il resto, lasciare immodificato il decreto infrazioni sulle concessioni demaniali – ha affermato in una nota Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio.
Per cui tutti i Circoli sportivi, anche quelli più esclusivi, blasonati e aristocratici, sarebbero fuori dall’obbligo di gara a differenza di tutte le altre concessioni (stabilimenti balneari, ristoranti, chioschi, alberghi, campeggi, ecc.) che, invece, saranno sottoposte a una legge sbagliata, ingiusta e dannosa.
Sbagliata perché non applica correttamente la Direttiva Bolkestein che impone la messa a gara solo se vi è l’impossibilità del rilascio di nuove concessioni demaniali, così come ripetutamente chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea e da ultimo, recentemente, anche dalla nostra Corte Costituzionale per le analoghe concessioni idroelettriche (v. Ord. Nr. 161 del 7 ottobre u.s.).

Ingiusta perché non tutela adeguatamente le aziende attualmente operanti con indennizzo adeguato e non quello previsto apparente e fittizio. Dannosa perché distrugge un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il mondo ci invidia. Davvero sconcertante che, ad eccezione della detta esclusione dei Circoli sportivi, sembra che non sarà recepito nessuno degli oltre duecento emendamenti proposti da tutti i gruppi parlamentari di ogni schieramento politico, (alcuni su richiesta di Regioni e Comuni), per un provvedimento più
corretto e giusto”. “Sarebbe uno “schiaffo” non solo a tutti coloro per i quali la concessione demaniale è l’unica fonte di lavoro e di reddito – ha concluso il presidente Capacchione – ma anche al Paese che in questo modo rischia di distruggere un settore strategico dell’economia italiana. È proprio il caso di dire che con questo provvedimento al danno si aggiunge la beffa”.