“Volevo solo fare la calciatrice” Successo per l’evento organizzato dal gruppo Terziario Donna Confcommercio La Spezia, in collaborazione con la Libreria Liberi Tutti
Il libro, edito Minerva, ripercorre la carriera dell’atleta partendo proprio dalle prime parate e dal desiderio, nonostante le numerose difficoltà, di affermarsi e di realizzare il suo sogno. Per una bambina degli anni ’90 però non è facile la vita tra i pali in un mondo, quello della sua infanzia, ben lontano dal 2019 e da quelle ragazze mondiali che avrebbero acceso i riflettori sul calcio che conosciamo oggi. Dal canto suo Alice non è tipa da farsi mettere in un angolo perché quei pali e quei guantoni sono scritti nel suo destino e lei vuole esserne la sola artefice anche a costo di lottare contro ogni scoglio e preconcetto. La strada non è facile, come è scritto nella sinossi del volume sono più le porte in faccia e i fallimenti che le soddisfazioni, ma la passione e l’amore per il calcio non svaniscono mai, prevalendo davanti agli ostacoli più insormontabili. Originaria di Reggio Emilia, Pignagnoli vanta all’attivo 250 presenze tra serie A e B, ma il suo nome è balzato alle cronache per un evento lontano dai successi sportivi. A fare da spartiacque nella sua carriera da estremo difensore è la prima gravidanza che la porta a diventare un simbolo per tutte quelle mamme atlete costrette a scegliere tra famiglia e lavoro. Nel 2020, infatti, Alice ottenne dal Cesena, società di cui all’epoca vestiva i colori, il rinnovo del contratto al settimo mese di gestazione rientrando in campo appena 100 giorni dopo aver dato alla luce la sua prima figlia. Una traguardo importante per tutte le atlete che però non sembra desitinato a rappresentare una costante, dato che due anni dopo, all’annuncio della seconda gravidanza, Alice, in forza alla Lucchese, si trova costretta a fare i conti con una situazione diametralmente opposta. Quello che vive al club toscano è un vero e proprio incubo: prima le viene chiesto di restituire il materiale sportivo poi viene messa fuori rosa e alla fine si ritrova a dover ricorrere a vie legali per poter ottenere il compenso che le spettava. Un atto discriminatorio che Alice ha deciso di denunciare a mezzo stampa diventando un punto di riferimento per tutte le atlete, non solo le calciatrici, oggetto di maltrattamenti e ingiustizie. Una
storia, la sua, vicina e comune a quella di tante donne che nel nostro Paese vengono demansionate e discriminate per la loro condizione di madri o poste davanti alla scelta tra carriera e maternità che Alice, nonostante l’abbia vissuta proprio durante la messa in stampa della sua autobiografia, ha deciso di raccontare a ogni incontro del suo tour di presentazione per tenere sempre alta l’attenzione su una tematica purtroppo sempre attuale.