Confcommercio a difesa del settore alberghiero
Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia e Federalberghi La Spezia esprimono il proprio disappunto per un titolo uscito lo scorso 14 febbraio su ‘Il Secolo XIX’ che lasciava intendere come gli alberghi con ristorante annesso che sono rimasti aperti e hanno organizzato pranzi nel giorno di San Valentino, abbiano “beffato il virus e aggirato le restrizioni”.
L’associazione di via Fontevivo ci tiene a precisare come tra le categorie più duramente colpite dalla crisi provocata dall’emergenza sanitaria, accanto a quella dei pubblici esercizi e delle palestre, ci sia proprio quella degli albergatori. Alberghi che non hanno mai chiuso e che per questa ragione non hanno avuto accesso ai ristori, ma che di fatto non hanno più lavorato, contando cali del fatturato che vanno anche oltre il 70% rispetto all’anno precedente.
Ci teniamo a precisare che sono gli stessi dpcm ad aver permesso in questi mesi agli alberghi di restare aperti. Aperti per altro per dare un servizio necessario e indispensabile. Dal momento in cui il mondo della ristorazione è fermo, al lavoratore che per necessità deve spostarsi e quindi pernotta in un hotel, dovrà per forza essere data la possibilità di mangiare all’interno della struttura in cui pernotta. Ricordiamo che i ristoranti all’interno degli alberghi possono servire i pranzi e le cene solo ed esclusivamente ai clienti che pernottano all’interno della struttura. Per questa ragione non vi è alcun tentativo di aggirare le restrizioni.
In questo momento le strutture alberghiere, non fanno nulla di diverso rispetto a quanto è consentito dalle normative, come tutti cercano di sopravvivere e lo stanno facendo nel totale rispetto delle regole.