Extralberghiero, Vernazzani: “Rimborsi sulle spese vive e incentivi per investire e adeguare le nostre strutture. Solo così possiamo andare avanti”. Martini: “Serve il dialogo con le istituzioni”.
“Non pesiamo sullo Stato perché non abbiamo nessuna tutela. Ma chiediamo degli aiuti per andare avanti, per sostenere le nostre famiglie e per dare lavoro a una catena di fornitori con i quali abbiamo sempre collaborato”. È con queste parole che Riccardo Vernazzani, presidente extralberghiero Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia nonché titolare dell’affittacamere Golfo della Luna, si rivolge alle istituzioni. “Solo in provincia insistono diverse centinaia di famiglie che lavorano nel settore dell’extralberghiero e che sono in difficoltà. Rappresentiamo una maggioranza silenziosa fatta di tante piccole aziende che in quest’ultimo anno sono rimaste aperte senza aver più lavorato. Tolti i due mesi estivi, non abbiamo più avuto clienti. E più il periodo legato all’emergenza sanitaria si protrae più le ‘scorte di ossigeno’ a nostra disposizione vanno esaurendosi. Attingi oggi, attingi domani, fino a che non ti ritrovi costretto a chiudere. Come dicevo prima – prosegue Vernazzani – non pesiamo sullo Stato, perché non abbiamo nessun tipo di tutela come per esempio la cassa integrazione, la disoccupazione etc etc. Eppure abbiamo tantissime spese da dover sostenere: il canone rai, la siae, la tari e altre imposte comunali e statali. Non avendo ospiti nelle nostre strutture, non produciamo nessun tipo di rifiuto e quindi ci auspichiamo che, come lo scorso anno, venga abolita almeno l’ultima rata della Tari. Ma il vero problema del nostro settore è che vaccino o non vaccino questa epidemia rimarrà endemica e abbiamo necessità di investire affinché sia possibile adeguare le nostre strutture alle nuove condizioni sociali. E anche questo costa. Nel 2020 abbiamo lavorato due mesi scarsi e quest’anno sarà probabilmente la stessa cosa. Avendo necessità di investire per poterci adeguare e per rendere sicure le nostre strutture chiediamo un riconoscimento sui costi fissi che dobbiamo sostenere e degli incentivi per far fronte agli investimenti che dobbiamo affrontare. Del resto questi incentivi sono indispensabili per noi ma utili anche per riemettere in moto l’economia. Sono infatti pur sempre soldi che metteremo in circolo. Tante piccole attività hanno il dubbio se investire o meno, in quanto in questo momento regna l’incertezza del futuro e molti si domandano se davvero ne valga la pena. È chiaro che se avessimo un incentivo a farlo, nessuno ci penserebbe due volte. Concludo dicendo che non vogliamo pesare sulla collettività, vogliamo solo degli aiuti per poi poter andare avanti da soli, come abbiamo sempre fatto”.
“Anche per quanto riguarda l’extralberghiero i cali del fatturato sono stati drastici – sottolinea Roberto Martini, direttore di Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia -. In Italia ci sono oltre 500mila alloggi e in questo momento 70mila lavoratori stanno attendendo risposte. Ci auguriamo che da ora in avanti ci sia da parte delle istituzioni un’apertura e un dialogo costante con le associazioni di categoria. Servono soluzioni adeguate a questa crisi. Un obiettivo raggiungibile solo attraverso la volontà di ascolto degli attori protagonisti”.