Mercato del lavoro nel turismo: alberghi e ristoranti fanno registrare in Italia un incremento di oltre 145mila occupati  

Nel 2022 l’area dei servizi ha rappresentato il 72% dell’occupazione del Paese. Il saldo occupazionale è stato positivo per 434mila unità, dovuto in gran parte all’incremento dell’area dei servizi (+271mila). Determinante è stata la buona performance di alberghi e ristoranti che hanno fatto registrare un incremento di oltre 145mila occupati.

Nel 2022 il settore turismo (alberghi, campeggi, bar, ristoranti, stabilimenti balneari e termali, discoteche e agenzie di viaggi e parchi divertimento) è stato caratterizzato da un ritorno alla “normalizzazione”. Nello specifico dal lato dell’occupazione c’è stato un deciso balzo in avanti che l’ha riportata vicino ai livelli pre-pandemia. In media d’anno il settore ha contato 1.289.708 lavoratori dipendenti e 197.790 aziende con almeno un dipendente.

Il turismo può contare su una forza lavoro sostanzialmente giovane. Circa il 58,7% dei dipendenti ha meno di quarant’anni e il 36,2% meno di 30. In particolare, è la fascia under 20 ad aver registrato il recupero più importante rispetto al 2021 (+46,7%).

Si consolida inoltre il ruolo delle donne: sono il 52,3% del totale dipendenti. Sotto il profilo della durata dei rapporti di lavoro, nel 2022 sono aumentati quelli a tempo indeterminato (+14,8%) ma, rispetto al 2019, ne mancano all’appello ancora oltre 43mila. Numeri importanti si sono registrati nei contratti a tempo determinato (+40,9%). Nel 2022, è soprattutto l’occupazione full time a registrare l’incremento più robusto (+ 31,4%). L’occupazione part-time è aumentata del 20,0%.

I dati sono stati raccolti da Fipe e dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, che hanno elaborato il XV Rapporto sull’Occupazione nel turismo.

I posti di lavoro sono aumentati. C’è stato un incremento dell’occupazione, ma anche la nascita di nuove attività – ha commentato Diego Sommovigo, presidente Fipe Confcommercio La Spezia -. Il comparto Fipe ha dimostrato ancora una volta di essere fondamentale per creare occupazione e quindi, di conseguenza, di contribuire in maniera più che rilevante a mantenere in salute i conti dello Stato, attraverso l’esborso di tasse e contributi. Certo, non siamo ancora arrivati ai numeri del 2019, ma il 2022 è stato un anno davvero positivo per quanto riguarda l’incremento del fatturato. Complice il fatto che le persone, dopo la pandemia, avevano più voglia di uscire e stare fuori, ma allo stesso tempo c’erano più difficoltà a allontanarsi dall’Italia. Ma adesso sta per arrivare il periodo ‘più buio’ dell’anno. Speriamo che la stagione si prolunghi il più possibile. Tornando al discorso occupazione noto con piacere come i posti di lavoro siano divisi equamente tra uomini e donne. Il dato nazionale è in linea anche con quella che è la mia realtà: ho 19 dipendenti, 14 di questi sono a tempo interminato e undici sono donne. Purtroppo trovare figure professionali affidabili è sempre più difficile. In tanti si sono allontanati dal mestiere e molte aziende devono far fronte alla problematica relativa alla mancanza di personale. Per questo motivo mi auguro che si continui a coltivare la collaborazione con l’Istituto Alberghiero e con i Ciofs che attuano percorsi di antidispersione per i giovani. Collaborazioni che a mio avviso funzionano. Un ragazzo di 19 anni di Santo Domingo ha fatto due stage con la scuola, è cresciuto professionalmente, ha ritrovato l’entusiasmo in cucina e quest’anno è stato assunto”, ha concluso Sommovigo.

Anche Federalberghi La Spezia conferma un trend positivo nel 2022, sia in termini di fatturato sia di occupazione – ha detto Valerio Beghè, presidente di Federalberghi Confcommercio La Spezia -. Il 2023 sta fornendo dati incoraggianti che riconfermerebbero quelli del 2022. Tuttavia si registra una sensibile riduzione percentuale dell’EBIT (utile al netto di tesse, interessi ed ammortamenti) sul valore della produzione. I costi energetici alle stelle e l’inflazione  crescente hanno dominato il 2022. Quest’anno oltre a questi fattori, incideranno marcatamente sui bilanci anche l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui. Ci auguriamo – prosegue Beghè – che l’esecutivo possa intervenire in maniera massiva al fine di mitigare l’impatto che tali fattori stanno generando sulle aziende alberghiere. A tal proposito, va sottolineato che gli hotel appartenendo al fragile settore labour intensive, ovvero con ampio uso di manodopera quale unico fattore produttivo, necessitano di costante monitoraggio e misure dedicate al sostegno della loro redditività”.