Quattro proposte per il rilancio del commercio su aree pubbliche
Il commercio su aree pubbliche rappresenta una componente essenziale del commercio al dettaglio italiano. Le sue 193.062 imprese (Dati MiSE), la grandissima parte a conduzione familiare, ne costituiscono – allo stesso tempo – un segmento di integrazione e di supplenza con una funzione insostituibile nei confronti del consumatore.
Attraverso il sistema dei mercati passa buona parte dei consumi finali delle famiglie e della fascia più debole dei consumatori. Ma il mercato è anche il luogo sociale per eccellenza dove la gente si incontra e attraverso il quale le città si animano e vivono.
E dunque il commercio su aree pubbliche, con i suoi mercati e le sue fiere, esercita non soltanto una funzione economica ma rappresenta anche il tessuto connettivo di uno strato della società italiana.
Nell’ultimo decennio, tuttavia, il settore ha registrato – in analogia con il Paese – una forte situazione di disagio e di precarietà non solo e non tanto in coincidenza con l’applicazione di talune norme comunitarie quanto per la forte riduzione dei consumi, la dequalificazione delle imprese e dei luoghi di lavoro, le crescenti criticità di relazione con le città.
I cambiamenti sociali ed economici hanno profondamente influito sulle logiche e sulla competitività delle imprese: alla stagnazione degli affari hanno fatto riscontro il rallentamento degli investimenti, la minor propensione all’ammodernamento, il rifugio nella marginalità.
Fiva Confcommercio è consapevole della necessità di una ripartenza che superi le fragilità manifestate e che dia un nuovo impulso al settore. Per questa ragione intende offrire alle forze politiche il suo contributo di proposta per la prossima Legislatura partendo da un concetto molto semplice: stesso mercato, stesse opportunità per tutti. Sono quattro priorità che segnaliamo con forza.
- Una nuova legge per il settore
- L’impresa al centro delle scelte
- Riqualificare le aree di mercato
- Lotta agli abusivismi