Truffa del cambio Iban. I consigli di Confcommercio per proteggersi
Confcommercio Imprese per l’Italia La Spezia mette in guardia i cittadini e gli imprenditori da una vera e propria truffa che colpisce il codice Iban, facendo in modo che i soldi destinati a una persona da cui abbiamo ricevuto un servizio o fatto un acquisto, finiscano direttamente nelle tasche dei malviventi.
“Da quanto sono cresciuti i pagamenti in formato elettronico sono di conseguenza anche aumentate le frodi informatiche e il nostro obiettivo è fare in modo che gli utenti possano evitarle. Purtroppo abbiamo ricevuto di recente alcune segnalazioni in merito a questo caso di truffa, che intercetta le mail tra privati e aziende”, ha commentato il direttore di Confcommercio Roberto Martini”.
Quando concludiamo un acquisto a distanza, il nostro venditore ci comunica il proprio codice IBAN per ricevere il denaro pattuito: di solito, questa comunicazione avviene via mail: la frode consiste nell’intercettare il documento commerciale che contiene dettagli del conto corrente su cui si richiede di effettuare il pagamento. Il truffatore a questo punto sostituisce il proprio IBAN con quello del beneficiario. In questo modo, noi effettueremo un bonifico bancario a favore del ladro e non di chi ci ha venduto l’oggetto o offerto un servizio. Appena conclusa la truffa, poi, il ladro provvede immediatamente a svuotare il proprio conto in banca trasferendo il denaro rubato in conti all’estero attraverso una serie di bonifici.
“Rispetto ad altre truffe, questa è sicuramente più subdola perché diventa difficile rendersi conto di essere vittime di questo raggiro – ha detto ancora Martini -. Quello che però possiamo fare come associazione è di divulgare le strategie utili per potersi proteggere e quindi per prevenire questo tipo di frode”.
Alcune indicazioni utili:
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Utilizzare password diverse e complesse (combinazione di caratteri maiuscoli e minuscoli, lettere, numeri e caratteri speciali) per servizi diversi, non condividerle mai via mail e cambiarle con frequenza;
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Diffidare da improvvisi cambi di codice IBAN comunicati dal nostro acquirente via mail: in questo caso, chiedere conferma del cambio con una telefonata;
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Verificare che non sia attiva l’opzione di inoltro automatico delle mail a altri utenti;
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Prestare sempre la massima attenzione alle mail di phishing, controllare sempre il mittente della mail (spesso i truffatori utilizzano nomi simili agli orginali) e non inserire dati personali, finanziari o codici di accesso. Ricorda che nessun amministrazione pubblica e nessun cliente/fornitore ritenuto serio e affidabile richiede informazioni ritenute sensibili con queste via mail;
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Installare un antivirus all’interno della nostra casella di posta elettronica e aggiornarlo periodicamente. Installare un firewall in azienda.
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Chiedere alla propria banca se hanno sistemi che permettano di ricevere un codice di sicurezza ulteriore quando si effettua un pagamento.